Le ragioni di un viaggio
La Repubblica Popolare Democratica di Corea, più nota come Corea del Nord, è un paese affascinante. Il suo sistema economico e politico, orientato al socialismo secondo il modello tradizionale dei paesi che hanno intensamente collaborato con l’Unione Sovietica, è già di per sé qualcosa di unico e certamente passeggiare per le vie delle città coreane rimanda a un’organizzazione sociale che per larga parte del Novecento ha rappresentato un terzo dell’umanità. I negozi di frutta e di verdura, i parrucchieri, i grandi magazzini, l’intera produzione e distribuzione, immaginata all’interno di una grande programmazione statale, caratterizzano, anche esteriormente, la vita coreana.
Certo a questo modello socio-economico i coreani hanno apportato caratteristiche proprie, innanzi tutto culturali, a partire da uno spiccato senso per l’ordine e per il bello, comuni ai popoli dell’Estremo Oriente, che in questa ricercatezza ritrovano il senso e la ragione di una armonia profonda del mondo e col mondo, ma anche l’importante sviluppo creativo dell’ideologia marxista, declinato secondo le caratteristiche nazionali coreane.
Ecco allora che si può attraversare tutto il paese, da Nord a Sud, incontrando una natura incontaminata, valli, montagne, laghi, sentieri, spazi lussureggianti e boschivi capaci di rendere indimenticabili le esperienze di eco-turismo e di ciclo-turismo.
Il mare e le coste d’estate sono frequentate da tanti bagnanti, i centri urbani, con la loro vita serena e tranquilla una piacevole rarità.
Pyongyang, la capitale, è una città straordinaria, segnata dagli avveniristici quartieri edificati in questi anni con finalità abitative e pubbliche, dalle case per i lavoratori ai musei e ai teatri, dagli stadi alle università, all’insieme dei monumenti che rimandano all’ideologia socialista, l’Arco della Pace voluto da Kim Il Sung, l’Arco dell’Unità coreana, la statua di Chollima, quella dell’Idea Juche, piazza Kim Il Sung, con la biblioteca nazionale e i ministeri, tutto concorre a offrire una capitale al contempo moderna – realizzata con il contributo dei più affermati architetti mondiali – ma anche capace di raccontare una storia antica, come ci ricorda la porta cittadina salvatasi dalla terribile guerra di aggressione sopportata dal popolo coreano tra il 1950 e il 1953, che ha raso al suolo l’intera capitale. Pyongyang con le sue case colorate, con la metropolitana mosaicata e monumentale, con il fiume Taedong dalle rive presso cui passeggiano i cittadini e le famiglie e gli anziani tutta la settimana, è una città unica, capace di regalare a ogni visitatore lo stupore dell’Oriente e un volto del tutto inaspettato del socialismo. Moltissimi i musei storici, politici, scientifici, come i parchi tematici, dedicati agli eroi della patria e ai martiri della Guerra di Liberazione antigiapponese e alla Resistenza durante l’aggressione imperialista.
Proseguendo dalla capitale verso sud si arriva al 38° parallelo, fino a Panmunjom, purtroppo ancora oggi marcante una divisione tra i coreani che resta una ferita dolosamente aperta nel cuore di tutti gli abitanti della penisola. Si possono visitare i luoghi della linea di demarcazione, il museo realizzato là dove è stato sottoscritto il cessate il fuoco nel 1953, fino a una casetta di legno proprio sul confine, rappresentante oggi il solo punto di contatto tra le due parti della nazione.
Tutto in Corea è affascinante, i luoghi, la cucina tradizionale, la natura, ma ciò che conquisterà ogni visitatore è certamente la delicatezza e la gentilezza delle persone, una vera e propria esperienza di profonda umanità, ben lontano dalla frenesia occidentale.